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I canoni concessori in materia di acque minerali e termali

La nota ha riguardato la l.r. 40/1989, Disciplina della ricerca, coltivazione e utilizzo delle acque minerali e termali.

La nota  ha evidenziato come:

- il Veneto sia la regione italiana che ha previsto un regime di canoni tra i più elevati per le concessioni per l'imbottigliamento (3 euro per metro cubo imbottigliato, ridotto ad euro 1,5 per il triennio 2010-2012 in considerazione della particolare congiuntura economica e a difesa dei livelli occupazionali);
- i diritti proporzionali per ettaro e metro cubo hanno fruttato nel periodo 2007-2009 circa 8,5 milioni di euro all'anno; nel 2010, per effetto della summenzionata riduzione del canone, la Regione ha incamerato circa 3,5 milioni di euro (dato provvisorio da preconsuntivo);
- sia altresì previsto (l.r. 22/2009) che le risorse introitate dalla Regione siano impegnate esclusivamente a favore di progetti riguardanti il settore idrico nonché a compensazione dei danni diretti e indiretti provocati nei comuni ove hanno sede gli impianti e in quelli contermini;
- benché la legge preveda che i comuni sede di stabilimenti di imbottigliamento abbiano la possibilità di stipulare apposite convenzioni con i concessionari allo scopo di vedersi riconoscere indennizzi per gli oneri diretti e indiretti derivanti dalle attività di estrazione, imbottigliamento e trasporto delle acque minerali, è emerso che solo uno su sei si sia effettivamente avvalso di tale opportunità.